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Scoperta, fasi di esplorazione e rilascio della concessione mineraria

La storia della concessione mineraria “Gorgoglione” comincia nel 1989, quando FINA, società belga (poi assorbita da Total) scopre il giacimento. Si devono però aspettare dieci anni e gli esiti di concessioni a scopo esplorativo prima che –  il 19 novembre 1999 – un Decreto Ministeriale (D.M. 19 novembre 1999) conferisca alla concessione “Gorgoglione” (che unifica le tre precedenti concessioni: “Gorgoglione”, “Corleto Perticara” e “Tempa d’Emma”) lo sfruttamento di idrocarburi liquidi e gassosi, riconoscendone la titolarità per il 50% a Total E&P Italia, e ripartendo la restante metà tra Shell Italia E&P (25%) e Mitsui E&P Italia (25%).
L’area interessata dalla concessione (290,59 km2 ) ricade completamente nella Regione Basilicata e coinvolge entrambe le province di Potenza (km2 207,77) e Matera (km2 82,82); in particolare i Comuni di Corleto Perticara, Guardia Perticara, Gorgoglione, Anzi, Laurenzana, Castelmezzano, Cirigliano, Pietrapertosa, Stigliano, Accettura, Armento, Missanello, Aliano.
Due anni dopo (2001), a conferma della rilevanza del progetto, la “legge obiettivo” (L. 443/2001) inserisce la realizzazione del piano di sviluppo del giacimento Tempa Rossa all’interno delle infrastrutture e insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale – indirizzo poi confermato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), che inserisce Tempa Rossa nell’elenco delle infrastrutture strategiche nel settore del gas e della coltivazione di idrocarburi da realizzarsi con capitale interamente privato (Deliberazione 121 del 21 Dicembre 2001).

 

Le procedure di valutazione dell’impatto ambientale (VIA e AIA)

Gli aspetti ambientali e la valutazione dei possibili impatti che il progetto potrebbe avere sull’ambiente sono al centro del protocollo d’intesa siglato nel 2004 tra Regione Basilicata e Total Italia S.p.a. (D.G.R. 2618/2004), nel quale Total si impegna a realizzare una rete di monitoraggio, corrispondendo alla Regione 3 milioni di euro, oltre a 1,5 milioni di euro all’anno per vent’anni per la gestione del sistema di monitoraggio. Due anni più tardi, nel maggio 2006, la Giunta Regionale esprime parere favorevole alla valutazione di compatibilità ambientale, alla valutazione di incidenza ambientale e all’autorizzazione paesaggistica per la messa in produzione dei cinque pozzi già perforati con Delibera della Giunta Regionale della Basilicata n.622 del 3 Maggio 2006 e successiva Intesa Stato/Regione DGR prot. 316 del 5 Marzo 2007.

 

Attività di concertazione e accordi di compensazione tra Stato, Regione e società petrolifera

A settembre dello stesso anno, la giunta approva (D.G.R. 1363/2006) l’accordo quadro tra Regione Basilicata, Total Italia S.p.a. (contitolare nella misura del 50%), Shell Italiana E&P S.p.a. (contitolare nella misura del 25%) e Esso Italiana S.r.l. (contitolare nella misura del 25%) inerente al programma di sviluppo del giacimento relativo alla concessione di coltivazione di idrocarburi denominata “Gorgoglione”. L’accordo prevede anche che la compensazione per la perdita dell’uso alternativo del territorio e per la reintegrazione dell’equilibrio ambientale e territoriale avvenga attraverso un contributo economico da parte dei contitolari del giacimento e la fornitura gratuita di gas naturale per i comuni interessati dagli impianti: Corleto Perticara, Guardia Perticara e Laurenzana.

 

L’autorizzazione del progetto da parte del CIPE

Negli ultimi dieci anni i passaggi e gli atti autorizzativi si infittiscono: è del dicembre 2007 infatti la delibera con la quale il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) approva il progetto preliminare dell’intervento (delibera 139 del 21/12/2007).
Ed è proprio in virtù della ripresa dell’iter autorizzativo che Total, nel novembre 2009 incontra la stampa lucana ed i cittadini dei Comuni di Corleto Perticara, Guardia Perticara e Gorgoglione per presentare i lavori di perforazione del pozzo Gorgoglione 2.
Nel frattempo, il Governo, con il Decreto Ministeriale D.M. 4 marzo 2011, art. 15, comma 5, rimanda alle procedure operative di attuazione (D.D. 22 marzo 2011), le modalità di svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi e dei relativi controlli  e con il D.M. 30 giugno 2011 proroga la concessione fino al 14 luglio 2023, indicando i seguenti pozzi: Tempa Rossa 1 ST-ter, Tempa Rossa 2, Tempa d’Emma 1 ST-ter, Perticara 1, Gorgoglione 1 e Gorgoglione 2 ST quater. (Concessione di Coltivazione)

Tra il 2011 e il 2012 il progetto Tempa Rossa acquisisce i pareri e nulla osta necessari, tra cui: giudizio favorevole di compatibilità ambientale, autorizzazione integrata ambientale e autorizzazione paesaggistica della Regione Basilicata con approvazione del programma di sviluppo della concessione denominato “Progetto Tempa Rossa” e approvazione dello Studio di impatto ambientale con prescrizioni regionali (D.G.R. 1888/2011) e successive rettifiche, integrazioni e modifiche (D.G.R. 952 del 18 luglio 2012); osservazioni e richieste integrazioni di ARPA Basilicata. Inoltre, nel mese di marzo del 2012, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) approva il progetto definitivo (delibera del marzo 2012)A seguito dell’ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni a livello regionale e nazionale per lo sviluppo del progetto, Total E&P Italia, insieme agli altri partner, conferma la decisione finale d’investimento per lo sviluppo operativo di Tempa Rossa, pari a 1,6 miliardi di euro. Nel 2013 infine prendono il via ufficialmente le attività di preparazione del sito, ovvero i lavori di preparazione delle aree dove sorgeranno il Centro Oli e il Deposito GPL, comprensivi degli interventi di adeguamento della viabilità.

Le attività di monitoraggio ambientale tornano al centro delle procedure per lo sviluppo del progetto nei due anni successivi. Nel 2014 infatti Total E&P Italia realizza un “Monitoraggio di baseline ambientale” in attuazione della prescrizione 11 della D.G.R. 1888 del 2011 e per la definizione del “Contesto ambientale”: il documento contiene una descrizione delle opere e delle tipologie di monitoraggio per ogni componente nell’area del costruendo centro oli di Corleto Perticara (http://www.it.total.com/baseline ). Nel 2015 invece, richiamando la prescrizione 10 della D.G.R. 1888 del 2011, la Regione Basilicata approva il documento propedeutico al “Progetto per la definizione della baseline ambientale e sociale territoriale” (D.G.R. 1677/2015). Per garantire che il progetto sia elaborato e realizzato da strutture di eccellenza si prevede di individuare il soggetto esecutore, richiedendo:

  • la caratterizzazione socio-ambientale del territorio interessato dalle attività estrattive;
  • la produzione di un inventario naturalistico, secondo le metodologie adottate per i monitoraggi delle Aree Protette in Basilicata;
  • la partecipazione attiva, in tutte le fasi realizzative degli Enti e dei Portatori di interesse del territorio;
  • la realizzazione del Progetto secondo specifiche tecniche elaborate ad approvate dal Dipartimento regionale Ambiente e l’attuazione mediante esecutori terzi di alta competenza tecnico-scientifica nel settore di riferimento;
  • il finanziamento del progetto da parte del concessionario Total E&P Italia S.p.A.

 

Fasi di Esplorazione

Total in seguito all’unificazione delle tre concessioni, ha svolto  in modo sistematico degli studi e lavori integrati, su tutta l’area del giacimento di Tempa Rossa, apportando, considerata la complessità del giacimento, uno sviluppo rilevante delle conoscenze, relative sia alla definizione delle caratteristiche fondamentali del reservoir, sia del comportamento dei fluidi in esso contenuti.
Sono stati svolti numerosi studi di sintesi, ed approfondimenti analitici dei dati acquisiti nelle fasi di ricerca e accertamento precedenti. Inoltre, revisioni interpretative a seguito di nuovi dati o elementi acquisiti più recentemente nel contesto globale del giacimento Tempa Rossa sono stati integrati. L’attuale conoscenza del giacimento è stata sviluppata tramite una numerosa serie di studi, analisi, interpretazioni, costruzioni di modelli geologici e dinamici condotti negli ultimi anni.
Tale somma di lavoro svolto attraverso un’integrazione del modello geologico e dinamico, ha permesso di ottenere con buona approssimazione, un’immagine sufficientemente precisa dell’estensione del giacimento.

Fasi di sviluppo e allestimento dei siti di estrazione (fonte:   http://www.it.total.com/it/pagine/attivita/il-progetto-tempa-rossa)

Gli impianti del progetto Tempa Rossa interessano una parte del territorio della Valle del Sauro, e principalmente il Comune di Corleto Perticara (PZ), a 4 km dal quale sarà costruito il Centro di Trattamento Oli. Nel territorio dello stesso Comune sono localizzati anche cinque dei sei pozzi già perforati, mentre il sesto pozzo è situato nel Comune di Gorgoglione (MT). L’area dove verrà realizzato il Centro di stoccaggio GPL si trova invece nel Comune di Guardia Perticara (PZ).

 

Il progetto di sviluppo:

  • Messa in produzione di 8 pozzi previsti nel progetto Tempa Rossa: 6 già perforati e 2 ancora da perforare.

             Questi i 6 pozzi già perforati:

             – Il Pozzo Tempa Rossa 1 (TR1) nel Comune di Corleto Perticara;
             – Il Pozzo Tempa Rossa 2 (TR2) nel Comune di Corleto Perticara;
             – Il Pozzo Gorgoglione 1 (GG1) nel Comune di Corleto Perticara;
             – Il Pozzo Gorgoglione 2 (GG2) nel Comune di Gorgoglione;
             – Il Pozzo Tempa d’Emma 1 (TE1) nel Comune di Corleto Perticara;
             – Il Pozzo Perticara 1 (PT1) nel Comune di Corleto Perticara.

  • Costruzione di un centro di trattamento oli dove gli idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate (pipeline), verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (grezzo, gas combustibile, zolfo, GPL) e poi, a seconda del prodotto, spediti tramite canalizzazioni interrate.
  • Costruzione di un centro di stoccaggio GPL (2 serbatoi interrati della capacità totale di 3.000 m³) dotato di 4 punti di carico stradale.
  • Costruzione o modifica di infrastrutture di servizio (adeguamento di strade comunali, realizzazione dei sistemi per l’alimentazione di acqua ed elettricità per il centro di trattamento, connessione alle reti esistenti per il trasporto e la distribuzione degli idrocarburi).
  • Quattro condotte totalmente interrate (Flowlines) sono previste per assicurare il trasporto del petrolio, gas metano, GPL e per importare l’acqua al centro di trattamento. Queste condotte, partendo dal Centro, raggiungono il fondovalle del Sauro seguendo un tracciato comune di circa 8 km. Il petrolio verrà trasportato fino all’esistente oleodotto “Val d’Agri -Taranto”. I sistemi di controllo e sicurezza di questa condotta seguono la stessa filosofia progettuale di quelli dell’oleodotto esistente cui si connette. Il gas metano sarà convogliato alla rete nazionale di distribuzione del gas. Il GPL prodotto nel Centro Olio verrà convogliato al deposito GPL di Guardia Perticara.

 

 

Nell’estate del 2017 il progetto subisce una modifica: la Regione Puglia infatti dà parere negativo in merito alla proposta di utilizzare l’oleodotto Viggiano-Taranto per trasportare verso il porto della cittadina ionica il petrolio estratto dal giacimento Gorgoglione. Total allora propone un’alternativa. Il 1° agosto il Ministero dell’Ambiente avvia la procedura di verifica di assoggettabilità a Valutazione d’impatto ambientale presentata da Raffineria di Roma spa, che prevede di realizzare “modifiche impiantistiche presso il deposito di Pantano di Grano per l’implementazione di un sistema di ricezione, stoccaggio ed esportazione del greggio estratto dai giacimenti Tempa Rossa.” In particolare, si “prevede la possibilità di garantire il transito settimanale di circa 22.950 m³ di greggio provenienti dal centro trattamento oli di Corleto di Perticara in Basilicata. Il trasferimento del greggio avverrà, poi, tramite autobotti e isocontainer, attraverso il reparto costiero di Fiumicino su nave a mezzo delle infrastrutture esistenti.

 

Monitoraggio  (http://www.it.total.com/baseline/?page_id=17)

Il monitoraggio del suolo e sottosuolo effettuato da Total E&P Italia S.p.A. comprende le seguenti tematiche:

Qualità del suolo

Il monitoraggio del suolo ha lo scopo di verificare lo stato qualitativo dei suoli:

  • nelle aree che saranno temporaneamente occupate in fase di costruzione e destinate al recupero vegetazionale (aree di cantiere). Si procederà ad una caratterizzazione mediante profilo pedologico e campionamento per ciascuna delle aree previste di occupazione temporanea in fase di costruzione e destinata a recupero. Sono stati previsti 4 punti di campionamento;
  • nelle aree a verde non pavimentate del Centro Olio, indicate dalle prescrizioni di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) del Progetto. Sono stati previsti 10 punti di campionamento;
  • lungo il percorso dove è previsto l’interramento delle flowline e della bretella con una frequenza di campionamento dell’ordine di 1 punto di indagine ogni 500 metri. Sono stati previsti 35 punti di monitoraggio;
  • in un congruo intorno del Centro Olio, potenziale area di ricaduta di inquinanti atmosferici. In tale ottica procederà con un campionamento all’interno di un’area di 2 km di lato, centrata sul Centro Olio, e secondo una griglia a maglia regolare di 250 m, per un totale di 81 punti di campionamento.

Stabilità dei versanti

Il monitoraggio ha lo scopo di verificare la stabilità dei versanti individuati nei precedenti studi e approfondimenti di progetto come a rischio per la potenziale riattivazione di preesistenti fenomeni franosi. Le attività di monitoraggio della stabilità dei versanti previste per la componente sottosuolo saranno costituite da:

  • misure inclinometriche (SVI) presso i fori di sondaggio attrezzati in corrispondenza delle aree individuate negli studi geomorfologici e geotecnici a corredo del Progetto;
  • misure dei livelli di falda nei piezometri (SVP) installati in corrispondenza delle suddette aree. Le misure dovranno essere eseguite in concomitanza con le misure inclinometriche al fine di consentire correlazioni tra le oscillazioni dei livelli piezometrici e gli eventuali movimenti riscontrati mediante le letture inclinometriche;
  • rete di monitoraggio topografico (SVT) con mire ottiche disposte in punti visibili delle aree individuate, al fine di verificare gli eventuali spostamenti di superficie.

Sismicità

L’obiettivo del monitoraggio microsismico è di definire la baseline sismica precedente alle attività di estrazione di idrocarburi nella Concessione Gorgoglione, rilevando e localizzando la microsismicità naturale nell’area in esame. Saranno raccolti, analizzati e rielaborati in modo critico i dati di sismicità pregressa (storica e strumentale) utili per la caratterizzazione sismotettonica del settore dell’Appennino Lucano che include la Concessione Gorgoglione. Il contratto per la definizione della baseline sismica è stato assegnato all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ente pubblico di ricerca vigilato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. INGV è l’ente di riferimento per lo studio dei terremoti e per il monitoraggio della sismicità sul territorio nazionale, nonché Centro di Competenza per il Servizio Nazionale della Protezione Civile. Nel suo ruolo di Centro di Competenza, l’INGV è deputato alla realizzazione, manutenzione e disseminazione di banche dati sismologiche. L’esperienza consolidata nella realizzazione di reti per il monitoraggio e lo studio della sismicità anche di bassissima magnitudo, nell’analisi di dati sismologici, geodetici e geofisici, nello studio delle faglie attive, è alla base delle ricerche che INGV svolge nel campo della sismicità indotta/innescata.

 

Monitoraggi Ambientali – Baseline Total  (http://www.it.total.com/baseline/)

Le attività di monitoraggio ambientale implementate da Total E&P Italia in ottemperanza alle Deliberazioni di Giunta Regionale di Basilicata n. 1888 del 19 dicembre 2011 e n. 952 del 18 luglio 2012, hanno l’obiettivo di fornire indicazioni sullo stato quali-quantitativo delle componenti ambientali oggetto di potenziale impatto nelle fasi di costruzione ed esercizio delle opere del Progetto Tempa Rossa. Il monitoraggio, che avrà una durata di circa 12 mesi, si prefigge di definire lo stato ambientale delle componenti di interesse, necessario per il controllo dei trend evolutivi delle medesime per l’intera durata di Tempa Rossa. Tale obiettivo si concretizza attraverso la rilevazione e misurazione nel tempo di alcuni parametri biologici, chimici e fisici, indicatori dello stato qualitativo delle componenti ambientali potenzialmente impattate dalle attività di Tempa Rossa. Le metodologie, le matrici e le frequenze di campionamento del monitoraggio si svolgeranno nel pieno rispetto di quanto concordato con gli Enti preposti.

 

Il progetto di costruzione della baseline ambientale

Nel frattempo, dal dicembre 2017 ha preso avvio il progetto (tutt’ora in corso) “Scenario Temparossa”, che segue gli indirizzi contenuti nella prescrizione n.10 del 2011 ed il documento propedeutico del 2015, con l’obiettivo di definire la baseline ambientale e socio-territoriale dell’area della concessione mineraria Gorgoglione a cura dell’ATI vincitrice della gara regionale. Per la redazione ed esecuzione del progetto di Baseline si prevede siano sviluppate le seguenti azioni:

  • definizione del contesto ambientale ;
  • realizzazione di un inventario naturalistico;
  • caratterizzazione socio-ambientale del territorio interessato dalle attività estrattive;
  • partecipazione e condivisione, in tutte le fasi realizzative, degli Enti e dei portatori di interesse del territorio.